Data: 24 giugno 2025

LIEVITANO LE IDEE DI “GRANI FUTURI”, UN VALORE PER IL PANE ITALIANO E LA PUGLIA
Il fornaio Antonio Cera e il regista Fabrizio Catalano insigniti dall’Accademia delle Corna

“Il pane è libero, semplice e speciale per tutti”. È con queste parole che Antonio Cera, il fondatore
del movimento “Grani Futuri” ha chiuso ieri sera la settima edizione dell’evento internazionale del
pane, all’insegna dell’inclusione sociale. La cena dell’ultima serata CUM GRANO SALIS, SI
COSTRUISCE ACCOGLIENZA ha unito i talenti di Luigi Nardella (Masseria Montaratro – Lucera),
Giovanni Ingletti (XFood Ristorante – San Vito dei Normanni), Nicola Di Lena (Virgola Pasticceria
Terapeutica – San Vito dei Normanni) portando in tavola una cucina che accarezza, ascolta, include
anche coloro che hanno abilità diverse.
Leonardo Sciascia ed il patrimonio dell’archivio a lui dedicato a San Marco in Lamis, a cura
di Antonio Motta che per anni ha intrattenuto un rapporto epistolare e umano con il grande
scrittore siciliano, sono stati sotto i riflettori del salotto letterario grazie alla partecipazione del
regista e drammaturgo Fabrizio Catalano, nipote di Sciascia. Dalla letteratura alla goliardia allegra
e carnascialesca dell’Accademia delle Corna di Putignano, il salto è stato breve. L’onore di essere
“Cornuti” è stato riservato durante Grani Futuri, fra gli altri, ad Antonio Cera, al regista Catalano
ed al giornalista decano di Telenorba Francesco Persiani. Il nesso fra la Segale che si mette le
Corna, con l’allucinogeno rito di iniziazione dell’Accademia delle Corna di Putignano, è la segale
iermana, ingrediente arrivato fino al Gargano con l’invasione longobarda. Fra cultura e risate, il
sorprendente spettacolo ha accompagnato le degustazioni.
“Grani Futuri” in questa intensa tre giorni ha affascinato scrittori, giornalisti, opinion
leader, esperti in marketing che insieme a fornai e pasticcieri fra i più celebri d’Italia si uniscono a
chef, anche stellati, che vengono in località Stignano a San Marco in Lamis per confrontarsi ogni
anno su di un tema diverso. Quello del 2025 è stato “Il pane delle speranza”. Intanto, come ha
sottolineato il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla, la realtà è che questo piccolo
Comune ricco di storia, tradizioni, prodotti tipici e pani sta riscoprendo – in ogni edizione di Grani
Futuri – non solo l’arte bianca dei fornai, ma le sue tante pecularietà. Fra queste l’arte orafa e la
collana sustma che è stata illustrata nel press tour di ieri che ha fatto seguito alla visita ai
monasteri della via Francigena, di Monte Sant’Angelo, di aziende virtuose che producono grani
antichi e pasta bio premiata laddove c’era fino a pochi anni fa c’era abbandono: Grani futuri è
anche rinascita.