Scrittore

Aderisco al Movimento Internazionale del Pane perché mi piace mangiare bene, mi piace il pane e mi fido di quello che fa Antonio Cera. Ho diversi amici che lavorano in questo campo, sia pure con opinioni diverse, li unisce la volontà di fare un pane più buono, più sano e più riconoscibile, perché il pane è innanzitutto identità. Odisseo quando ritorna fra la sua gente rientra fra coloro che mangiano pane. E nel poema su Gilgamesh, Enkidu, l’alter ego bestiale del signore di Ur acquisisce natura umana, facendo l’amore con una donna, mangiando “pane, il cibo degli uomini” e bevendo vino “che è il costume del paese”. Beh, con un buon pane e un buon vino, a passare dallo stadio animale a quello uomo ci voglio provare anche io. Infine, ultima ma non ultima delle motivazioni per cui mi sento al mio posto nel movimento di Grani futuri: il più bel libro sul pane è stato scritto da Predrag Matvejevic, uno degli amici e degli autori che amo di più. Parlare del pane significa prendere in consegna l’eredità dell’anima grande di Predrag.